LOCANDINA DEL 16.3.2024

PRESENTAZIONE EDITORIALE A POTENZA

PRESENTAZIONE NEBULE (GIOV 21 MARZO)

DONNE E MUSE di Gianni Maritati

      Reali o immaginarie, immerse nel quotidiano o idealizzate nei cieli della fantasia, le “muse” hanno giocato un ruolo essenziale nella millenaria storia della creatività umana. Rispettando i limiti di una società fortemente patriarcale, che non prevedeva – a parte qualche eccezione – un ruolo artistico per le figure femminile, le donne potevano esercitare la propria influenza come “ispiratrici” nei vari campi dell’arte, della poesia e della letteratura, del cinema e della musica. Le parti s’invertono: è la donna a “fecondare” l’uomo, a scatenarne la fantasia e l’immaginazione, l’estro inventivo, il furore estetico. E poi la donna è un ottimo soggetto artistico che può svolgere varie funzioni e assumere i più diversi aspetti: figura ideale, guida spirituale, madre, moglie, modella, amante…

    La storia dell’arte è molto ricca di esempi: da Simonetta Vespucci per Sandro Botticelli a Dora Maar per Pablo Picasso, passando per Raffaello e “La Fornarina”, Frida Kahlo e Diego Rivera, Gala e Salvador Dalì, Kiki de Montparnasse e Man Ray, Edie Sedgwick e Andy Warhol. Nel mondo della scultura, Costanza Piccolomini e Gian Lorenzo Bernini, Camille Claudel e August Rodin. Nel cinema, l’attrice di aristocratica bellezza Grace Kelly ha svolto il ruolo di musa per il regista del brivido Alfred Hitchcock, come Uma Thurman per Quentin Tarantino. E nel mondo della musica si ricordano Suze Rotolo e Bob Dylan, Janis Joplin e Leonard Cohen, Yoko Ono e John Lennon, Pattie Boyd con George Harrison e poi con Eric Clapton.

     Ma non mancano muse ispiratrici neppure nella storia letteraria. Nella prima metà del Novecento, Zelda Fitzgerald, ad esempio, è stata l’eclettica e spregiudicata moglie di Francis Scott Fitzgerald, l’autore del “Grande Gatsby” e di “Tenera è la notte”, di cui fu la costante fonte d’ispirazione. La stessa Gala, d’origine russa, ispirò anche il poeta Paul Eluard (prima di Dalì), che le dedicò molti suoi versi, mentre nell’Ottocento la nobildonna Varvara Bachmeteva era la musa di Michail Lermontov, voce preziosa del romanticismo russo (“Un eroe del nostro tempo”, “Un ballo in maschera”, “Il Demone”).

    Per non parlare dell’esempio più famoso di casa nostra: Teresa Fattorini, figlia del cocchiere di Casa Leopardi a Recanati, che morì prematuramente di tubercolosi e che il poeta immortalò nei versi di “A Silvia”, che tutti noi abbiamo imparato e impariamo a memoria sui banchi di scuola. Per Giacomo, Teresa (che abitava di fronte a lui) era il simbolo stesso della giovinezza fiduciosa e spensierata ma anche dei sogni presto traditi, delle generose speranze destinate a naufragare senza pietà nel mare della vita. Una ragazza che il giovane poeta poteva ammirare dalla finestra della Biblioteca paterna, gettandolo nei più dolci tormenti di un innamorato che non osa rivelarsi alla sua amata, custodita nel cuore.

    Anche Ugo Foscolo aveva la sua musa: Teresa Pichler, la bella e affascinante moglie di Vincenzo Monti, più anziano del poeta dei “Sepolcri” e suo “rivale” in letteratura e in amore. Le ispirò il personaggio di Teresa nelle “Ultime lettere di Jacopo Ortis”, romanzo epistolare che esalta la figura e il ruolo della donna nel Romanticismo. Teresa era l’amore impossibile del protagonista, alter ego dell’autore (fra Teresa e Jacopo c’è solo un bacio). Da parte sua Eleonora Duse, grande attrice fra Otto e Novecento, svolse un ruolo importante nella vita di Gabriele D’Annunzio, che scrisse il romanzo autobiografico “Il fuoco” (1900), ispirandosi proprio al tormentato e litigioso amore della coppia e rivelandone pubblicamente molti segreti. Alla morte di lei, il Vate disse che “è morta quella che non meritai”.

      La musa è da sempre essenziale al poeta e alla poesia. Infatti è inconcepibile la Divina Commedia di Dante senza l’idealizzata Beatrice (Portinari, dedicataria della “Vita nuova” e guida di Dante nel Paradiso, simbolo dell’amor cortese e della purezza della Chiesa istituita da Cristo) o il Canzoniere di Francesco Petrarca senza Laura (una nobildonna francese, sposata, per la quale il poeta aveva un trasporto molto sensuale ma inappagato), o il Decameron di Giovanni Boccaccio senza Fiammetta, di cui lui si era tenacemente innamorato, sensuale, al centro della vita mondana a Napoli. Per lei, non più la donna angelicata degli Stilnovisti, Boccaccio scrisse in particolare “L’Elegia di Madonna Fiammetta” (1343-44), considerato come il primo romanzo psicologico riversando i suoi sentimenti nella protagonista, follemente innamorata di un mercante fiorentino. Nell’Ottocento la sua figura avrebbe ispirato anche un pittore come Dante Gabriel Rossetti, tra i fondatori dei Preraffaelliti. Così è inconcepibile l’opera maggiore di Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi senza il personaggio di Lucia, simbolo della fede cristiana che illumina la Storia e incarna la sfida di una ragazza salda nei princìpi e pulita nei comportamenti, resiliente e generosa. Un personaggio tutt’altro che sbiadito e incolore: Lucia è il volto religioso e letterario di Manzoni, il suo personaggio più autobiografico e “ispiratore”. (dal mensile Leggere tutti, gennaio-febbraio 2024)

IL POLO UNIVERSITARIO DI OSTIA

Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre ha attivato, nell’ambito del Corso di Studi triennale in Servizi giuridici, un curriculum dedicato alla “Sicurezza territoriale e informatica”, presso il “Polo universitario” di Ostia, sito in via Bernardino da Monticastro, 1.

Il curriculum, finalizzato a incrementare e valorizzare il rispetto della legalità e della sicurezza, mira a coniugare la tradizionale formazione del giurista, realizzata attraverso gli insegnamenti che costituiscono la base fondamentale degli studi giuridici, con una formazione aperta a tutte le più rilevanti tematiche che coinvolgono, dal punto di vista del diritto, il tema della sicurezza, rispondendo così ad una domanda che proviene da tutte le professioni “securitarie”.

POLO UNIVERSITARIO OSTIA

In questo senso, il curriculum è volto sia alla formazione di professionisti interessati a intraprendere quelle attività che tradizionalmente si ricollegano al tema della sicurezza (forze di polizia, organizzazioni internazionali, soggetti pubblici o privati che agiscono nel campo del diritto umanitario) sia alla formazione di quelle figure di più recente emersione, a fronte delle esigenze proprie della sicurezza informatica (responsabili dati personali, esperti nella sicurezza del lavoro, responsabili della protezione cibernetica, esperti in crimini informatici).

Il Dipartimento di Ingegneria Industriale, Elettronica e Meccanica offre, presso il Polo di Ostia dell’Università degli Studi Roma Tre, uno specifico percorso didattico di Ingegneria altamente specializzato nell’ambito delle tecnologie industriali per la valorizzazione delle risorse marine, e lo sviluppo delle relative infrastrutture in ottica di sostenibilità ambientale e di sviluppo ecocompatibile, in linea con gli indirizzi strategici Blue Growth dell’Unione Europea, finalizzati a supportare la Blue Economy che in tutto il mondo è in fase di grande espansione.

Nel panorama internazionale la formazione su tematiche di Ocean and Marine Engineering è ben consolidata; al contrario, nel nostro paese, sono attivi solamente pochissimi corsi di laurea che si focalizzano su alcuni di questi argomenti, pertanto il percorso attivo ad Ostia è l’unico ad offrire un quadro completo in Ocean Engineering.

L’offerta formativa proposta presso il Polo comprende un Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica con un curriculum Tecnologie per il Mare ed un Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica per le Risorse Marine.

DAVIDE COSSU, “IL CASTELLO DELLE CONGIURE”, NEWTON COMPTON EDITORI 2024

il-castello-delle-congiure (COP)Ferrara, autunno 1442. Leon Battista Alberti è invitato a corte per partecipare, in qualità di giudice, a un concorso indetto dal marchese Leonello d’Este: al vincitore sarà commissionato un monumento in onore del suo defunto padre, Niccolò III. Nel frattempo, approfittando dell’antica amicizia che li lega, il marchese incarica Leon Battista di indagare su un fatto spinoso che sta turbando la città: la giovane Laura Pendaglia, erede del cittadino più ricco di Ferrara e promessa sposa di Folco Bonacossi, ha deciso di rinunciare alle nozze e rifugiarsi in convento per farsi monaca. Mentre Leon Battista cerca di orientarsi tra giochi di potere e trame ordite dalle famiglie dei mancati sposi, il giovane Folco muore in circostanze che rimandano alle pagine dei romanzi d’amor cortese. Con l’aiuto dei suoi fidati compagni, il dotto Parentucelli e l’avventuriero de’ Conti, e di Margherita, un’audace e bellissima nobildonna, l’Alberti, in una giostra di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate, tenta di far chiarezza sulla scia di sangue che macchia la corte di Ferrara. Una traccia che conduce a una tragedia confinata nel passato oscuro degli Este, la cui ombra minaccia il potere di Leonello e la sorte stessa del suo casato.

IL LIBRO DELLA SETTIMANA 1

SHAKESPEARE ENIGMA (COP)

IL LIBRO DELLA SETTIMANA 2

ROSA DELL'INVERNO

PRISMA. Di Gianni Maritati. Con Ruggero Pianigiani

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