ROMA, FASCINO SENZA TEMPO
Nella prima metà del Settecento, Giambattista Nolli realizzò una eccezionale e aggiornatissima Pianta di Roma – pietra miliare della cartografia – che ora viene riproposta con successo dall’editore Intra Moenia. Un’opera di illuministica esattezza e di fascino romantico. Grazie anche a dei permessi speciali ottenuti presso le competenti autorità ecclesiastiche, Nolli riuscì a rendere sulla carta tutta la magia e la sacralità di Roma con grande precisione. Colpiscono le indicazioni di chiese e monumenti, aree archeologiche e palazzi, ma soprattutto le strade e le piazze, e le ampie aree verdi (ville, orti e vigne) che si estendevano dentro il perimetro delle gloriose e mai sufficientemente celebrate Mura Aureliane.
La storica pianta del Nolli ci aiuta a conoscere molto bene ancora oggi le innumerevoli ricchezze artistiche di Roma, le sue stratificazioni nei secoli, la sua identità plurima e complessa. In particolare, ci restituisce l’immagine di una Città ancora ampiamente agreste, dove pascolano greggi e bovini, una Città impregnata di fede cristiana e di tradizioni popolari, con un magnifico passato ricco ancora di testimonianze visibili e tangibili. Parliamo di 21 chilometri quadrati di terreno incisi su dodici lastre di rame, con l’indicizzazione di ben 1320 siti: un’opera enorme che ha richiesto un lavoro accurato e paziente, dal 1736 al 1748. Le lastre sono qui facilmente consultabili su fogli di grandi dimensioni. Meritano, tali fogli, di essere visti e rivisti uno ad uno, anche indovinando e figurandosi nella mente i successivi sviluppi urbanistici. Insomma, un libro che non può mancare nella biblioteca di tutti gli appassionati della storia di Roma e in generale di Antichità.
L’editore Intra Moenia, di Napoli, dedica una speciale attenzione a Roma in tutti i suoi aspetti e gliene siamo profondamente grati. Quelli che pubblica, sono libri belli, raffinati, completi e spesso molto ben illustrati o arricchiti da eccellenti foto d’epoca. Ecco qualche titolo: “Un americano a Roma. La guida di un newyorchese alla città del 1844” di William Mitchell Gillespie, “Beatrice Cenci. Storia romana del secolo XVI” di Anonimo, “Viaggio a Roma. Novembre 1786-Aprile 1788” di Johann Wolfgang Goethe.
E poi: “Il Ghetto e gli ebrei di Roma (1853)” di Ferdinand Gregorovius, “Impressioni di Roma (1846)” di Charles Dickens (con testo originale a fronte), “Il mio viaggio a Roma. 31 ottobre – 15 dicembre 1894” di Emile Zola. Insomma, un vero e proprio catalogo delle meraviglie, capace di fare la felicità di qualunque appassionato, perché ci mette a diretto contatto con le profonde emozioni e riflessioni che da sempre Roma suscita nei suoi visitatori.

TERZA EDIZIONE DI “FUMETTOOSTIA” (CATEGORIA MAGGIORENNI)
Come abbiamo sottolineato negli scorsi numeri, grazie all’impegno di Gianluca Serratore (presidente di Giuria) e a Francesco Bonanni (titolare di Star Shop Ostia), nell’ambito della Festa del libro di Ostia (19.esima edizione, 22-23 aprile 2017) si è svolta la terza edizione di “FumettOOstia”. Tema scelto: “Guerra e pace”. Nella categoria minorenni ha vinto Jacopo Ambrosini. Secondo classificato, Andrea Pellegrino. Ecco i disegni della categoria maggiorenni, dove ha vinto Danny Mihai.

 

Secondo classificato Francesco Benni.

Terzo posto a pari merito Adriano Caoduro…

e Marianna Mihai…

LE PERIPEZIE DI UN PAPERONE DA CINETECA
L’incredibile storia del debutto cinematografico di Paperon de’ Paperoni
Di Nunziante Valoroso
Quest’anno si celebra il settantesimo compleanno di un personaggio che è una vera e propria icona del fumetto e anche del costume. Parlo di Scrooge McDuck, per noi italiani Paperon de’ Paperoni, il creso più ricco dell’universo, nato esattamente 70 anni fa dalla fantasia del disegnatore Carl Barks e zio dello già strafamoso Donald Duck, alias Paolino Paperino. La storia a fumetti che segna il debutto di Paperone è “Il Natale di Paperino sul Monte Orso” (Christmas on Bear Mountain), pubblicata nel dicembre 1947 su un albo della casa editrice Dell della serie “Four color comics” e, successivamente, in Italia, a puntate su “Topolino”, dal 14 febbraio al 27 marzo 1948. Sicuramente la Panini Comics celebrerà la ricorrenza con qualche pubblicazione antologica speciale ma, senza dubbio, il compleanno dello zione sarebbe proprio l’occasione giusta per riproporre, finalmente, un cortometraggio animato, ormai quasi dimenticato, che, nel 1967, segnò il debutto sugli schermi cinematografici del papero più ricco del mondo. Parlo di “Scrooge McDuck and Money”, una rarità assoluta. Si tratta di un corto di natura didattica, in cui il nostro caro zio Paperone spiega ai nipotini Qui, Quo e Qua il valore e la storia del denaro.
Distribuito in USA dalla Buena Vista il 23 marzo 1967, diretto da Hamilton Luske (che fu uno dei disegnatori, nel 1937, del personaggio di Biancaneve), scritto da Bill Berg, con Ward Kimball a capo di uno staff di animatori che comprendeva Julius Svendsen, Art Stevens, Chuck Downs, Jack Boyd, con musiche e canzoni di Mel Leven, “Scrooge McDuck and Money” è un cartone mai distribuito in dvd o blu ray disc. Si può vederlo solo su youtube nella sua integrità, in lingua originale, probabilmente tratto da una vecchia trasmissione televisiva. La voce originale di Paperone appartiene a Bill Thompson, mentre il gruppo vocale The Mellomen si occupa delle canzoni. Sembra che il film sia stato uno degli ultimi ad essere supervisionato da Walt Disney in persona.

Anche se in pochi se ne sono accorti, il cortometraggio fu anche proiettato in Italia. La versione italiana si deve a Roberto de Leonardis, il dialoghista che ha curato, dal 1948 fino al 1984, anno della sua scomparsa, la versione italiana della totalità della produzione disneyana distribuita da noi, sia sugli schermi che in televisione. L’uscita cinematografica ufficiale risale all’aprile del 1977, con il titolo “Paperone e il denaro”, come abbinato alla riedizione del film di Disney dal vero “La trappola di ghiaccio” (Nikki, wild dog of the north, 1961), distribuito dalla Cinema International Corporation. Ci sono però indizi certi che il film possa essere stato doppiato prima di questa data, per una trasmissione televisiva sui canali Rai. Un mio nitido ricordo infantile è infatti che, la sera del 31 dicembre 1972, sul secondo programma nazionale, all’interno del programma speciale “Topolino, Paperino e soci”, sia stato trasmesso proprio ”Paperone e il denaro” , insieme alla famosa scena dei nani che mangiano la zuppa di “Biancaneve e i sette nani” (animata solo a matita, perché poi eliminata dal film definitivo) e alla celebre sinfonia allegra “I tre porcellini”. Non solo: ricordo che uno spezzone del cartoon fu anche usato all’interno del “Rischiatutto”, presentato da Mike Bongiorno.
E’ di questi giorni poi il ritrovamento, da parte del blogger Andrea Ciaffaroni, grande esperto del cinema di Laurel e Hardy e cinefilo doc, di un paio di spezzoni all’interno di due trasmissioni Rai: il primo, in bianco e nero, nel programma dedicato alla economia “Passaggio obbligato”, trasmesso sul secondo Canale il 18 marzo 1975; il secondo, stavolta a colori, nel programma serale di Raiuno “Serata America, America” (27 giugno 1984). Nel catalogo multimediale della Rai il programma è disponibile nella puntata del 26 marzo 2011 di “Fuori orario”. A questo link: http://andreaciaffa.blogspot.it/, trovate l’articolo di Andrea su “Zio Paperone e il denaro”. Infine, un paio di notazioni bibliografiche: nell’ottobre del 1972, nell’introduzione al volume strenna “Io Paperone”, curato da Mario Gentilini, allora direttore di “Topolino”, viene pubblicato un redazionale sul film, corredato da fotogrammi originali e da un testo a commento, di Piero Zanotto. Il film viene indicato come ancora inedito da noi (e, a questo punto, potrebbe essere stato doppiato proprio in occasione dello speciale andato in onda a fine anno: non dimentichiamo che a dicembre 1972 il personaggio di Paperone compiva 25 anni e iniziavano i festeggiamenti ufficiali per i 50 anni della Walt Disney Productions, con la programmazione in tutta Italia di “Biancaneve e i sette nani”, il che spiegherebbe la presenza, in uno stesso programma, della principessa e del papero). Era invece stata già pubblicata, su “Topolino” n°605, del 2/7/67, la versione a fumetti del corto, intitolata da noi “Zio Paperone e il denaro con la D maiuscola”.
Scritta da Don Christensen e disegnata da Tony Strobl, con le chine di Steve Steers, la storia è stata ristampata lo scorso anno nel numero 8 del periodico I migliori anni Disney.

PRISMA
Di Gianni Maritati. Con la collaborazione di Ruggero Pianigiani
PER RICEVERE LA NEWSLETTER, MANDARE UNA MAIL A: G.MARITATI@TISCALI.IT

https://www.youtube.com/user/assclementeriva

 

Lascia un commento