MANODOPERA”, UN FILM D’ANIMAZIONE SUL PASSATO

PER RIFLETTERE SUL PRESENTE

Di Gianni Maritati

L’odissea dei migranti italiani di primo Novecento è raccontata da un bel film d’animazione francese, d’ispirazione autobiografica e realizzato con la tecnica della stop-motion, che in italiano s’intitola “Manodopera”, ma che nell’originale è molto più forte e fastidioso per noi: “Interdit aux chiens et aux italiens”, che significa “Vietato ai cani e agli italiani”. Era un cartello esibito da alcuni negozi francesi dell’epoca per esprimere ostilità e disprezzo verso gli immigrati del Bel Paese. Di fronte ai dubbi dei bambini (italiani), i grandi “spiegavano” che quel cartello veniva esposto perché alcuni francesi temevano che i cani mordessero gli italiani… Gli italiani, appunto, spinti dalla miseria valicavano le Alpi anche con la neve e il vento forte, pur di raggiungere la Francia e sperare di essere impiegati nei lavori più umili. Come dire: ricordiamoci che una volta eravamo noi gli emigranti e che per questo ci trattavano come cani. Noi per loro, una parte dei francesi, eravamo solo “manodopera”, braccia, forza-lavoro, ingranaggi… Chi moriva sul lavoro (spesso in situazioni molto difficili e senza nessuna sicurezza)



MANODOPERA FILM 2

 

veniva subito rimpiazzato. Senza rammarico o sensi di colpa. Gli italiani (i piemontesi, in questo film) cercavano solo una vita decente e un po’ di fortuna, ma spesso trovavano condizioni di schiavitù e sfruttamento, se non la morte. Il regista si chiama Alain Ughetto, è francese ma con un cognome di chiare origini italiane. Ed è proprio dal suo bisogno emotivo di ripercorrere le sue radici familiari che è nato questo film, realizzato con la stop motion (che implica una spiccata capacità artigianale) per rendere omaggio alle straordinarie capacità manuali dei propri nonni, Luigi e Cesira, protagonisti di una epopea degli ultimi. Una storia poetica, commovente e sorprendente, tenerissima e raffinata, ma anche una favola che affonda la sua verità in una vita fatta di rinunce, sacrifici, incomprensioni. Grazie anche alle musiche di Nicola Piovani, è un film senza dubbio da far vedere ai giovani e agli studenti per la sua forte carica morale, che però si esprime sempre attraverso un linguaggio semplice, condito anche da momenti di schietta ironia. Il “messaggio” non è mai esplicito ma si vede che dietro la vicenda raccontata pulsa una coscienza civile. Si allude al presente, ma il presente non c’è. Esiste solo la storia di una famiglia povera che lotta contro la vita, e di uomini che muoiono in guerra senza sapere perché combattono e muoiono, che subiscono il regime fascista senza sapere nulla di quel regime totalmente estraneo ai loro problemi e alle loro aspirazioni. Insomma, un film che ricostruisce con precisione un particolare momento storico riuscendo a farci riflettere sul nostro difficilissimo presente, segnato dalle migrazioni economiche, come quella della famiglia Ughetto, ma anche politiche e sociali. Una storia “antica” (in bilico fra l’appartenenza all’Italia e quella alla Francia) che illumina la modernità con il suo linguaggio che sa di stupore e meraviglia, che dà molta importanza ai silenzi e agli effetti sonori, che riesce a dare vita ad un gruppo di pupazzetti in plastilina (non a caso sono stati necessari quasi nove anni di lavoro).

Ogni tanto compare sul grande schermo la mano “vera” del regista, quasi a ribadire il carattere fortemente manuale della tecnica adottata, che per contrasto riesce a toccare le corde del cuore, del sentimento e della fantasia. E a trasmettere valori come il rispetto del lavoro, il coraggio e la fatica quotidiana contro ogni tipo di sfida e difficoltà, il senso della giustizia, la solidarietà, l’amore coniugale e l’unità della famiglia. C’è una frase che pronuncia nonna Cesira e che sembra sintetizzare bene il contenuto del film: “non apparteniamo ad un Paese ma alla nostra infanzia”.



(dalla rivista Migranti Press)



Al via il Concorso Letterario Nazionale “Gocce d’inchiostro 2024”

Scade il 30 giugno il Concorso Letterario Nazionale “Gocce d’inchiostro 2024” che – giunto all’ottava edizione – torna puntuale con Viola Editrice e una Giuria composta come sempre da locandina goccedinchiostro2024Serena Aronica, esperta in letteratura italiana e letteratura Horror; da Laura Moschini, docente di Letteratura italiana all’Università degli studi Roma Tre, esperta in letteratura di genere; presieduta da Anna Maria Bruno esperta in letteratura italiana. Per ognuna delle due Sezioni, “Racconti” e “Romanzi”, verrà selezionata una rosa di 10 finalisti che sarà pubblicata sul sito della casa editrice (www.violaeditrice.it) e contestualmente comunicata agli interessati sempre ed esclusivamente via e-mail. Le due Sezioni a cui inviare opere inedite senza un tema circoscritto, sono aperte a vari generi, dal fantasy al thriller, dalle storie di vita al libro storico, senza alcuna preclusione, per lasciare all’autore la libertà di raccontare o raccontarsi. Il concorso Letterario Nazionale “Gocce d’inchiostro” nasce nel 2014 per dare l’opportunità agli autori di conoscere Viola Editrice, una giovane casa editrice tutta al femminile sorta l’anno precedente, nel 2013. La cerimonia di premiazione, condotta da Simona Sabene Tuliozzi, vedrà la presenza di Claudio Marinone, calligrafo, nonché pittore e scultore, e dell’editore di Viola Editrice, Valentina Succi.

Link diretto al BANDO:

http://www.violaeditrice.it/wp-content/uploads/2024/04/Bando-concorso-Gocce-dinchiostro-24-2.pdf


SOLO GRANDI STORIE

 

https://maxmorini1964.wixsite.com/solograndistorie
infoline
3883457668
3471222239

I FRATELLI MORINI

SOLO GRANDI STORIE foto_max-e-francesco-morini_500x

IL LIBRO DELLA SETTIMANA 1 e 2

 

LE RADICI DEL TEMPO (COP)

MERCOLEDì TI UCCIDERò (COP)

 

 

TUTTI A CANESTRO!”

In questo libro il protagonista è il lettore! Un epico torneo di basket sta per iniziare e la squadraTUTTI A CANESTRO COP protagonista è pronta ad affrontare rivali agguerritissimi. Leggendo la storia, il lettore potrà decidere come giocare e dalle sue scelte dipenderà il risultato di ogni partita.

Un libro illustrato di narrativa per bambini dagli 8 anni di Luca Tebaldi, autore delle serie “Mystery Game” e “Detective Game”. Un racconto appassionante che coinvolge attivamente il lettore, perfetto per immergersi completamente nel gioco.

Età di lettura: da 8 anni.

 

 

PRISMA. Di Gianni Maritati. Con Ruggero Pianigiani

PER RICEVERE LA NEWSLETTER, MANDARE UNA MAIL A: G.MARITATI@TISCALI.IT

prisma

Blog OstiAnimazione su Facebook: https://www.facebook.com/OstiAnimazione-113783449994695/

ASSOCIAZIONE CULTURALE CLEMENTE RIVA:

Codice Iban: IT 10 N 08327 03231 000000006461 assclementeriva@gmail.com; 3273590986

SERVIZI EDITORIALI (LOC)

Lascia un commento