CASA MANZONI RIAPRE A MILANO CON LA MOSTRA

AMORE, AMICIZIE, CORRISPONDENZE”

Il Centro Nazionale Studi Manzoniani, riaprendo al pubblico il Museo Manzoniano, invita ad una riflessione su un articolato percorso di immagini, documenti e libri che compongono una cerchia femminile, tra famigliari corrispondenti e immaginario poetico e narrativo, intorno a Manzoni uomo e scrittore. Una esplorazione, sulla traccia suggestiva di chi l’ha da tempo compiuta – è giusto ricordare esemplarmente Natalia Ginzburg e Marta Boneschi – e verso un traguardo di interrogativi, timori e conoscenze, che certo saranno stimolo a un ripensamento critico degli angoli ritrosi e silenziosi di Manzoni. Sono illustrati i rapporti d’amore con la madre, le mogli Enrichetta e Teresa, le figlie Giulietta, Cristina, Sofia, Vittoria, Matilde; l’amicizia affettuosa con Luisa d’Azeglio Blondel Maumary, Antonietta Curioni de’ Civati, Sophie de Condorcet, Costanza e Margherita Arconati, Clara Maffei; i rapporti prettamente letterari con Diodata Saluzzo Roero, Mary Clarke, Bianca Milesi Mojon, Louise Colet. La mostra è corredata di un catalogo critico di 128 pagine (comunicato stampa).

GUIDA LETTERARIA DEL MONDO” (EDIZIONI TERRASANTA)

In letteratura, il viaggio è un filo rosso ricorrente, e l’avventura, per terra o per mare, assume infinite sfumature e registri narrativi diversi: dal diario al memoir, dal romanzo al reportage, dal giallo al fantasy. Il viaggio, in letteratura, unisce il reale all’irreale, includendo l’incontro con l’inconsueto e il magico, fino ai confini dell’immaginazione, nelle terre sconosciute e nelle isole che non ci sono. In questa insolita guida, le voci di oltre centocinquanta scrittori di ogni nazionalità ed epoca storica, accostate in un mosaico variegato, accompagnano il lettore in un vero e proprio tour narrativo intorno al mondo, alla scoperta di città, paesi, terre emerse e sommerse. È una trasvolata nel tempo e nello spazio, unica nel suo genere per varietà di generi, opere e letterature. Racconti e descrizioni si snodano attraverso i cinque continenti fino alla geografia delle terre misteriose della fantasia. L’invito a chi accosterà queste pagine è quello di lasciarsi avvolgere dalle atmosfere dei luoghi, scoprendo il desiderio di visitarli, ma anche di lasciarsi incantare dal fascino letterario degli scritti per ritrovare gli autori e i capolavori che li hanno generati (comunicato stampa).

NUOVA LUCE SULLA SINDONE” A CURA DI EMANUELA MARINELLI

Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell’umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell’antico telo ha avvolto davvero Gesù? L’immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com’è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi, sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone «il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare» (Papa Francesco, 30 marzo 2013). Questo rovesciamento di prospettiva è il punto di arrivo di un itinerario di conoscenza che giunge al significato recondito del prezioso lino. La Sindone in realtà non ha bisogno di luce: è lei che la diffonde. E dunque un percorso di ricerca per illuminarla porta necessariamente a una sola conseguenza: che siamo noi a lasciarci illuminare. Nelle prime duecento pagine il libro – curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli – aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute fino ad oggi sul sacro Lino. Offrono qui il loro contributo Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nella sezione conclusiva, invece, le riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell’Uomo della Sindone (comunicato stampa).

LETTERE D’AMORE DI UN ECCENTRICO” (AVAGLIANO EDITORE)

Questo libro, attraverso un epistolario di cui l’Autore è venuto in possesso per mano degli eredi, svela una storia sentimentale finora sconosciuta di cui Gian Carlo Fusco fu protagonista tra il ’62 e il ’63, anni cruciali del suo percorso umano e professionale. Sono sette lettere estrose, malinconiche, smaglianti, graffianti, com’è nello stile di Fusco, ma soprattutto sono documenti di eccezionale interesse biografico, critico e storico che mettono a nudo la psicologia fuschiana e illuminano un momento chiave della sua esistenza: il trasferimento da Milano a Roma, il suo impatto con la Capitale, e i suoi primi esilaranti passi nel mondo del cinema come soggettista e sceneggiatore per De Laurentiis e altri produttori. Biagi imbastisce un duplice ritratto, quello di Fusco nel suo turning point esistenziale, mai indagato così a fondo, e quello della destinataria di quelle effusioni epistolari, la giornalista Floriana Maudente, e traccia un gustoso affresco della Roma culturale ai tempi della “Dolce vita”. Floriana Maudente era una bravissima giornalista di costume ed esperta di cinema, torinese di nascita e bolognese d’adozione. Una donna bella, affascinante e molto schiva, che traduceva e scriveva poesie. L’opposto dell’istrionico e dirompente Fusco. In quegli anni Floriana era una giornalista affermata, si dedicò poi alla critica cinematografica, lavorando per il Festival di Venezia e interpretando anche un paio di pellicole con il regista francese Paul Vecchiali, di cui era molto amica. Fu un amore breve (per colpa di Fusco), ma lasciò in lei un segno indelebile. Nel suo tesserino di giornalista conservò fino alla morte la foto di Gian Carlo. Nell’epistolario non mancano i giudizi sferzanti sull’ambiente romano e la società letteraria italiana. Il libro contiene un inserto con le lettere originali di Fusco e varie fotografie.

Dario Biagi, scrittore e giornalista, è autore di una quindicina di libri, metà dei quali biografie. Di uno dei suoi personaggi, il pittore Cagnaccio di San Pietro, ha curato anche una retrospettiva nel 2015 a Cà Pesaro di Venezia. Con Avagliano ha pubblicato “L’incantatore. Storia di Gian Carlo Fusco” (2005) e “Il dio di carta. Vita di Erich Linder” (2007), premio Biella – giuria dei lettori 2008. È il maggior biografo di Fusco (COM. STAMPA).

PICCOLI MONDI DI CARTA” EDITO DA MASCIULLI. ECCO LA PREFAZIONE DELL’AUTORE

Sull’onda degli sconvolgimenti pratici e psicologici innescati dall’emergenza sanitaria, ecco una nuova edizione della “Teoria del quarto nonno” molto più ricca di riflessioni, umori, sentimenti, idee… “La teoria del quarto nonno” torna ai lettori per suscitare emozioni e suggestioni, per provocare un cambiamento di mentalità o di abitudini, suggerire piccoli o grandi progetti di vita. Con garbo e ironia, affronta di petto alcuni temi mai banali ma sempre di grande attualità: la poesia come scelta sorprendentemente rivoluzionaria, i film che ci aiutano a scoprire l’immenso potere liberante (e anche terapeutico) dei libri, il cinema d’animazione come scuola di tolleranza e di accoglienza, il magistero della parola contro l’assurda violenza della mafia, la debolezza “architettonica” della democrazia che si rifugia e si esercita nei palazzi dell’aristocrazia, la resilienza come scelta e stile di vita, il parlamento come luogo privilegiato pensato per “parlare”, non per fare figuracce davanti al mondo…

E poi ci sono le “idee per un millennio migliore”, che qui mi piace chiamare scherzosamente “proposte indecenti”: festeggiare anche il “semicompleanno”, promuovere il concetto dei libri come sangue della cultura, diffondere la distribuzione differenziata della memoria, prendere le distanze dall’“automitologia” e dal “confrontismo”, sfuggire al disagio della “parolaccia passiva”, guidare “l’auto della gentilezza”… Un libro fatto di tanti articoli, interventi e prefazioni, ma tutti con un solo filo conduttore: allontanarsi dal “gregge”, rompere gli schemi, immaginare un nuovo futuro. Possiamo dire che avete fra le mani – come già ricordavo nella scorsa edizione – una App di carta. Sta a ciascuno di voi farla “funzionare” a dovere, calandola nel nostro vissuto. Chiude una bibliografia ragionata per chi vuole proseguire il cammino dopo aver letto l’ultima pagina: libri che hanno nutrito questo, accendendo l’amore e la curiosità per il mondo dentro e fuori di noi. (G.M.)

IL VENTO DEI NOSTRI SOGNI

Via col vento” torna in libreria in una nuova affascinante traduzione

Di Nunziante Valoroso

Scritto nel 1936, opera unica dell’autrice Margaret Mitchell, vincitrice del Pulitzer e candidata al Nobel per la letteratura, pubblicato in Italia per la prima volta da Mondadori nel 1937 e, da quest’anno, caduto in dominio pubblico secondo il nostro diritto d’autore, “Via col vento” (Gone with the wind), colossale epopea letteraria ambientata durante la Guerra di Secessione americana, ritorna in libreria in una nuova edizione, per i tipi dell’editrice Neri Pozza, con la brillante traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani, che sostituisce quella classica effettuata per Mondadori da Ada Salvatore ed Enrico Piceni. Fin dal 1937 il romanzo è stato esclusiva di Mondadori, fiore all’occhiello del suo catalogo, ristampato in tante collane diverse (l’edizione rilegata faceva parte dei prestigiosi Omnibus). Oggi, non solo Mondadori lo ristampa, ma anche Rizzoli è in procinto di aggiungerlo al suo catalogo, nella traduzione classica. Questa versione dell’editore Neri Pozza si raccomanda, però, per l’estrema fedeltà all’originale e, soprattutto, per aver evitato l’italianizzazione dei nomi (anche Rossella e Melania sono rimaste Scarlett e Melanie) e per aver, finalmente, aggiornato la parlata dei domestici di colore eliminando del tutto quello stereotipo fascista/razzista dello “Zi Badrone” che faceva tanto “faccetta nera” ed oggi non è più accettabile (ed era una storpiatura della versione originale). Per il lettore italiano affezionato sicuramente l’occhio leggerà Scarlett ma la mente ripeterà “Rossella”. Questo è, forse, l’unico appunto che si può fare ad una traduzione scorrevole, accattivante e ben condotta, che rinnova il fascino delle descrizioni e dei personaggi della Mitchell. Rossella O’Hara, Rhett Butler, Ashley Wilkes e Melania Hamilton (consentitemi di chiamarli ancora così) sono ormai dei personaggi classici della letteratura e del cinema, immortali. Rileggere le pagine del romanzo non ne fa che confermare la bellezza, la finezza psicologica e l’universalità delle loro storie. In tutti noi c’è un po’ di loro e chissà quanti lettori avranno rivissuto e rivivranno le loro gioie e i loro dolori attraverso la storia di Scarlett che, da ragazzina viziata e capricciosa, dopo essere stata travolta dal vento della guerra che spazza via per sempre il suo mondo, capirà finalmente le parole del padre Gerald, orgoglioso irlandese che le ripeteva “La terra è la sola cosa che conta”. E chissà quanti rivedranno loro stessi nella dolce Melanie, sempre pronta a vedere il bene in tutto e tutti ma, all’occorrenza, capace di afferrare una spada ed uccidere uno yankee, se necessario. E quanti ricorderanno di aver avuto, nell’infanzia, una tata dolce e risoluta come Mammy, pronta a tutto per la famiglia con cui vive. Ashley poi è il tipico uomo vissuto in un suo mondo, incapace di reagire agli inevitabili cambiamenti, cosa che invece è naturale per Rhett Butler, la simpatica canaglia che nasconde, dietro il sardonico sorriso, la tristezza di chissà quale delusione. Insomma, grandi personaggi, grande stile letterario e una storia avvincente. Non si può chiedere di più ad un romanzo. E, magari, finita la lettura, si andrà con piacere a rivedere il capolavoro cinematografico che ne trasse il produttore Selznick, che ha da poco compiuto 80 anni e che certo ipocrita revisionismo politicamente corretto vorrebbe cancellare dalla storia del cinema ma non riuscirà a cancellare dai nostri sogni.

I SOCI DELLA CLEMENTE RIVA

Ruggero Pianigiani, Anna Rizzello, Susy Giammarco, Sergio Ronci, Paola Mancurti, Germana Linguerri, Letizia De Rosa, Michele Porcaro, Marco Malgioglio, Francesca Faiella, Alessandro Flego, Cristiano Lollobrigida, Aida Loreti, Manuela Perfetti, Elisa Palchetti, Salvatore Dattolo, Agostino D’Antoni, Francesco Graziani, Francesca Gravante, Giusi Badalotti, Daniela Cococcia, Francesca Falvella, Franca Bernardi, Tiziana Di Bartolomeo, Gianni Maritati.

Socio onorario: Anna Iozzino

PER PRESENTAZIONI, PREFAZIONI E OGNI TIPO DI PRESTAZIONE E CONSULENZA LETTERARIA, ARTISTICA E GIORNALISTICA,

SI CHIEDE UN PICCOLO “CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’” ALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE CLEMENTE RIVA:

Codice Iban: IT 10 N 08327 03231 000000006461

PRISMA. Di Gianni Maritati. Con Ruggero Pianigiani

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